Sempre più utenti si chiedono quali tasse si pagano per una casa comprata all’asta? Ebbene comprare un’immobile all’asta ha molti vantaggi, e uno di questi è sicuramente la possibilità di risparmiare sulle spese d’acquisto da sostenere rispetto ad una normale compravendita immobiliare.
I costi che gravano su una casa acquistata all’asta, non si limitano ovviamente al prezzo di aggiudicazione dell’immobile, ma sono presenti alcune spese, come il pagamento delle attività svolte dal delegato alla vendita che gestisce tutte le fasi dell’esecuzione immobiliare e soprattutto le tasse, argomento principale che vedremo di seguito.
Prima di prendere parte ad un’asta è bene partire informati e capire quali sono le tasse applicate sull’acquisto e cosa succede se viene venduta la casa prima di cinque anni.
Inizialmente per partecipare all’asta, serve un deposito cauzionale. Questa somma deve essere versata alla cancelleria del Tribunale. Se l’asta non viene aggiudicata, l’importo depositato verrà restituito, altrimenti verrà sottratta al prezzo finale.
Prima o seconda casa?
Una volta aggiudicata l’asta l’acquirente dovrà pagare le seguenti tasse:
- In caso di prima casa, sono dovute imposte di registro che variano in base alla rendita catastale dell’immobile. Imposta ipotecaria e catastale di 168 euro l’una per un totale di 336 euro.
- In caso di seconda casa, sono dovute imposte di registro pari al 9 % della rendita catastale e imposta ipotecaria e catastale pari rispettivamente al 2% e all’1% della rendita catastale.
Spese obbligatorie ed eventuali
L’acquisto di un’immobile all’asta prevede anche altri tipi di spese obbligatorie ed eventuali
- Le spese accessorie riguardanti le imposte e il delegato alla vendita. Ovvero colui che viene incaricato dal Tribunale per tutte le attività burocratiche legate alla messa in asta. Queste spese spettano all’acquirente, che dovrà versare la metà del compenso riconosciuto al professionista delegato, che sarà computato basandosi sul valore dell’immobile.
- Le spese condominiali, che si possono verificare se il precedente proprietario non ha pagato le spese condominiali. In questo caso sarà il nuovo acquirente a pagarle al suo posto per l’anno in corso e quello precedente.
- Si possono verificare anche spese per eventuale sanatoria urbanistica e catastale (nel caso di difformità ed abusi edilizi) e spese per la liberazione dell’immobile, a carico del tribunale o dell’acquirente.
Vendita prima di cinque anni
Se si sta comprando una casa per fare una sorta di investimento e la stessa viene rivenduta prima di cinque anni dall’acquisto, può in certi casi avvenire una plusvalenza (un guadagno). Alla plusvalenza sarà applicata una tassazione ordinaria Irpef con le rispettive aliquote. Importante sapere che al momento della vendita, è possibile applicare sulla plusvalenza l’aliquota sostitutiva del 20%. Per fare un esempio, se un immobile viene pagato all’asta 100.000 euro e dopo tre anni viene rivenduto a 120.000 si verifica una plusvalenza di 20.000 euro In questo caso è possibile scegliere se:
- Pagare una tassazione ordinaria IRPEF.
- Pagare solo il 20% come imposta sostitutiva, che risulta più conveniente, in quanto le aliquote ordinarie IRPEF partono dal 23%.
Come abbiamo appena visto, è fondamentale muoversi con molta attenzione prima di partecipare ad un’asta immobiliare ed effettuare controlli preventivi sull’immobile. Lo staff di Dimorama è formato e preparato per aiutarti a gestire le spese che dovrai sostenere prima e dopo l’acquisto di una casa all’asta. Contattaci per saperne di più.